Un leader silenzioso. Così è stato definito Martin Jorgensen, calciatore danese che ha militato nella Fiorentina dal 2004 al 2010. Per lui in maglia viola 151 gare di campionato e 14 gol. Alcuni bellissimi, altri fondamentali, altri ancora decisivi come i due realizzati nell'anno di grazia 2009: il primo, contro il Lecce alla penultima di campionato, che volle dire seconda qualificazione consecutiva ai preliminari di Champions League. Il secondo, se possibile ancora più prezioso, siglato nel tempio del calcio... Anfield Road. Era l'ultima partita del girone eliminatorio della Champions League 2009-2010, Liverpool in vantaggio con Benayoun, quando Jorgensen si allarga sulla sinistra lanciato da Gilardino e conclude con un mancino rasoterra imparabile. E' l'1-1 provvisorio, ci penserà poi lo stesso Gila a regalare un sogno a tutta la Firenzeviola. Oggi "Martino" compie 37 anni (nasce infatti ad Orsted il 6 ottobre 1975), ha praticamente smesso di giocare e personalmente non capisco perchè non lavori nella Fiorentina. Quantomeno perchè la Fiorentina non provi ad inserirlo nei propri quadri dirigenziali. Con quale mansione? Qualsiasi, quella che volete. Uno come Martin Jorgensen, professionista serio, intelligente, oltre che eccellente giocatore, sa fare tutto, e fa tutto bene. Sì, Martin sarebbe un valore aggiunto per qualsiasi società.Due segni particolari per chiudere: Martin era soprannominato nello spogliatoio viola "lo Sceriffo". Spettava a lui, infatti, conteggiare i ritardi agli allenamenti dei vari componenti della rosa e multarli di conseguenza. Le somme raccolte andavano, ovviamente, in beneficenza, ma con Martin non si scappava. Seconda cosa, non meno importante: Martin è stato il giocatore più puntuale che abbia mai conosciuto. Una precisione tutta danese che si riverberava negli allenamenti, in un'intervista, in una cena, in un incontro di vario genere. Martin Jorgensen non sgarrava di un minuto, e questo (se permettete) era un segno di grande rispetto per il lavoro altrui. Di seguito vi proponiamo il ritratto del danese proposto nel libro "Sprofondo Viola" edito nel 2011 da Violacea. "La storia di Martin Jorgensen è assai singolare: arriva in Italia grazie alla lungimiranza dell'Udinese che nel 1997 lo preleva dall'Ahrus, modesta squadra danese. Sette campionati in Friuli con 184 presenze e 30 gol e poi la Fiorentina che, nel 2004, ne acquisisce la metà. L'annata sfortunata lo penalizza e Martin sembra destinato a tornare alla casa madre. L'Udinese nicchia, resta in sospeso, e allora si va alle buste. Fiorentina e Udinese, evidentemente, la pensano allo stesso modo sul danese, tanto che nelle buste ci mettono...zero lire. Niente di niente. Jorgensen è così tutto della Fiorentina, l'ultima squadra nella quale ha militato. E' un colpo di fortuna. Dalla stagione successiva infatti, con Prandelli allenatore, Martin è un perno insostituibile dei gigliati: versatile, duttile, efficacie in tutti i reparti. Addirittura goleador decisivo nella penultima giornata del campionato 2008-2009, quando bastava un punto per qualificarsi alla quarta Champions League virtuale, la seconda effettiva. E' l'89', salentini subito in vantaggio con Tiribocchi al 4' (e meriterebbero a più riprese il raddoppio) con i viola che all'89' calano il Jolly danese. Cross dalla destra, batti e ribatti col pallone che finisce sul "piattone" di Martin, che da par suo non perdona. Un difetto? Jorgensen è appassionato di ciclismo, e non si perderebbe per niente al mondo una tappa del "giro d'Italia". Prandelli lo sa, abbozza, e chiude un occhio. Anche questo significa essere leader".