La stagione 2007/2008Firenze, 24.06.2008I momenti più belli della stagione 2007/2008La stagione 2007-2008 è quella in cui la Fiorentina si afferma dentro e fuori dal campo.
I viola conquistano in un'emozionante finale di campionato il quarto gradino del podio e il diritto a giocare i preliminari di Champions League.
E' l'anno delle grandi imprese, la vittoria in casa della Juventus in rimonta per 3-2 tanto per fare un esempio.
L'anno delle grandi sfide internazionali con i viola che raggiungono la semifinale di Uefa, imponendo gioco e qualità in mezza Europa: in Spagna (a Villareal), Grecia (contro l’Aek), nel freddo della Norvegia (dominando il Rosenborg) o in Olanda (pareggiando nel difficile battesimo europeo a Groningen e soprattutto nella gara più bella dell’anno nei quarti di finale contro il Psv). A un passo dalla finale, la Fiorentina , imbattuta, viene eliminata solo ai calci di rigore dai Rangers di Glasgow.
Ma è soprattutto l'anno in cui si afferma lo stile della Fiorentina, che per prima, al termine della gara con l'Inter il 2 dicembre 2007 attende i giocatori avversari che li hanno sconfitti, gli stringe la mano e li applaude. E’ l’inizio del‘Terzo Tempo’ nel calcio, tanto che la Lega lo istituirà formalmente da gennaio.
E' l'anno dei tifosi viola: corretti, entusiasti e 'premiati' dall'iniziativa 'Viola Fair' e dalla critica come dagli addetti ai lavori. I riconoscimenti per il gioco mostrato sul campo sono molti, il Mister Prandelli è ancora Panchina d'Oro, per il secondo anno di fila il migliore degli allenatori della penisola, quelli per la correttezza della società e del pubblico vengono addirittura dal Presidente della Uefa Michel Platini.
E’ la stagione dei giovani voluti da Pantaleo Corvino, e dalla politica societaria della famiglia Della Valle: dal talento cristallino di Riccardo Montolivo, consacrato anche dalla maglia azzurra e dalla convocazione per le Olimpiadi, alla grinta condita da un po’ di incoscienza di Zdravko Kuzmanovic, di un lottatore come Gamberini, ma è anche quella del ben più esperto Adrian Mutu, che il pubblico di Firenze chiama ‘il fenomeno’ o quella di un ‘evergreen’ come Martin Jorgensen, che inizia la stagione da esterno e la finisce da terzino destro, ritagliandosi un ruolo fondamentale per il suo futuro. Un futuro che ora ha delle tinte sempre più viola, in Italia e nei confini dell’Europa che conta.